Molise, la terra dell’eterno ritorno: il documentario con cui Rai 5 omaggia la piccola regione dalle grandi bellezze

Il Molise, una delle regioni geograficamente più insolite d’Italia, che lascia un ricordo vivo e fortemente impresso di una terra primitiva, poetica e accogliente, dove la felicità sembra a portata di mano. Una regione raccontata da Vincenzo Saccone nel doc “Molise, l’eterno ritorno”, in onda in prima visione domenica 16 aprile alle 22 su Rai 5. Divenuta “indipendente” solo nel 1963, dopo essere stato accomunato all’Abruzzo, il Molise, è la regione più giovane e la seconda più piccola d’Italia. L’itinerario si snoda nel basso Molise, la parte della regione che, costretta tra l’Abruzzo e la Puglia e lambita dalle acque dell’Adriatico, vive nei piccolissimi paesi sulle colline che degradano dolcemente sino al mare, nei vigneti e soprattutto negli uliveti. Qui gli ulivi secolari primeggiano e spesso disegnano la storia e la felicità dei suoi abitanti: Marcello torna perché fuori si sentiva senza radici e costruisce la sua nuova realtà di cantore della memoria proprio negli ulivi secolari di famiglia; Francesco lascia il lavoro in banca per riscattare i terreni di famiglia e dagli ulivi ricava l’olio venduto anche all’estero; Giulia, dopo esperienze di studio, ritorna e costruisce la sua felicità intorno agli ulivi secolari della fattoria dei nonni. È, inoltre, un territorio ricco di storia e tradizioni millenarie. In Molise, tra le colline, nei vicoli stretti, sono nascoste le storie di chi ha deciso di andare via e di chi invece è voluto ritornare per creare e vivere qui il proprio futuro. Sono loro i protagonisti di questi paesi semiabbandonati che resistono nella solitudine di comunità sempre più piccole e nel silenzio ridanno voce alla loro tanto amata terra. La terra dei tratturi, la terra di distese boschive, la terra di un territorio aspro e difficile ma bellissimo, ancora in buona parte intatto. Una terra schiva e poetica, piena di amore e orgoglio per la propria storia. Una terra fatta di ospitalità, solidarietà e autenticità dove c’è chi si impegna a ristrutturare un organo che sognava di suonare da piccolo, con il prezioso contributo economico dell’intero paese; chi ricicla oggetti che il mare restituisce per poi farci delle sculture; chi dal mare raccoglie e colleziona i messaggi in bottiglia, scrivendo il “libro” del mare; chi, ancora, suonando un antico strumento, cerca di portare le persone nei luoghi in una intima connessione con loro.Le persone incontrate e che qui resistono, sono tutte felici di essere qui in una fusione intima col territorio stesso e il desiderio, quasi il dovere di viverci, sperando e impegnandosi di apportare cambiamenti utile alla loro regione. Una terra dove prevale l’aspetto umano, le relazioni e il valore della vita semplice, genuina. In un imprescindibile rapporto armonioso con la natura.

Lascia un commento

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: