Termoli dice no al “muro” di Ferrovie: una vittoria per l’ambiente e l’urbanistica

Il Comitato ‘Cittadini in Rete’ di Termoli celebra il no del Consiglio Comunale alle barriere anti-rumore proposte da RFI, ma avverte: un altro progetto è in agguato.

La città di Termoli ha detto no al “muro” di RFI. Una decisione che ha fatto esultare il Comitato ‘Cittadini in Rete’, presieduto da Carmela Sica, che da vent’anni si batte per la salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio urbano termolese. Ma la lotta non è ancora finita.

IL “MURO” DI RFI: UN PROGETTO RESPINTO

Il Consiglio Comunale di Termoli, nella seduta del 22 aprile, ha espresso all’unanimità parere contrario al progetto definitivo presentato da RFI S.p.A. per l’installazione di barriere anti-rumore nella stazione ferroviaria cittadina. Un progetto che, secondo il Comitato ‘Cittadini in Rete’, avrebbe diviso in due tronconi il centro di Termoli, con conseguenze negative sul piano urbano e turistico.

Il progetto prevedeva l’utilizzo di barriere anti-rumore di oltre 12 metri di altezza per tutto il tratto cittadino, una proposta che, se non fosse stata respinta dal Consiglio, sarebbe stata portata da RFI in conferenza decisoria.

UN RISANAMENTO ACUSTICO A MACCHIA DI LEOPARDO

Nonostante la proposta di erigere un muro in pieno centro cittadino, RFI non avrebbe comunque garantito il risanamento acustico. Infatti, su vari tratti dei muri di contenimento, che costeggiano i binari, non sarebbe stato possibile posizionare le barriere per evidente rischio di crollo. Un risanamento acustico a macchia di leopardo, come lo ha definito il Comitato ‘Cittadini in Rete’.

LA LOTTA CONTINUA: UN ALTRO PROGETTO IN AGGUATO

Nonostante la vittoria, il Comitato ‘Cittadini in Rete’ avverte: c’è un altro progetto di RFI che bisogna bloccare. Si tratta di un progetto che riguarda tutta Via Corsica e il cosiddetto Nodo Termoli, al momento bloccato dalla Regione Molise e dall’Amministrazione Comunale.

La contrarietà espressa dal Consiglio Comunale di Termoli ora dovrà essere inviata al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Il Comitato si aspetta dal Ministro Salvini lo stesso trattamento riservato ad altre città, le cui amministrazioni comunali avendo espresso contrarietà al muro di barriere, hanno visto bloccato, dal suo Ministero, l’iter e il progetto.

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