Salvini in Molise per il battesimo di Patriciello con la Lega: “Mister 83mila preferenze” spiega perché ha lasciato Forza Italia

Matteo Salvini al fianco di Aldo Patriciello, eurodeputato di Venafro (Isernia) per l’apertura della campagna elettorale in vista delle Europee dell’8 e 9 giugno. Il battesimo del passaggio dell’europarlamentare molisano oggi 2 febbraio alle 18, presso l’hotel Dora di Pozzilli, alla presenza del ministro leader del Carroccio. L’eurodeputato, patron di circa 20 cliniche sanitarie tra Molise, Campania e Calabria, fra cui l’IRCSS Neuromed di Pozzilli, è in Europa dal 2006, quando è stato eletto la prima volta nella circoscrizione Italia Meridionale per i collegi di Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata e Calabria. Successivamente è stato rieletto nel 2009, nel 2014 e nel 2019 subito dietro a Silvio Berlusconi.

Onorevole, il grande giorno del suo passaggio alla Lega è arrivato e lo ufficializzerà con Salvini. Ma cosa l’ha spinta a dire addio a Forza Italia, sua bandiera politica per tanti anni?
E’ stata una decisione sofferta, travagliata ma che, alla luce della direzione intrapresa dal partito in merito alla sua riorganizzazione dirigenziale, è stata irrevocabile e non più differibile. Sarò eternamente grato al Presidente #Berlusconi, alla sua famiglia e ai tanti compagni di partito per la stima che mi hanno testimoniato nei sedici anni di cammino politico da me vissuto tra PDL e Forza Italia.
Ma ora è tempo di avviare un nuovo percorso insieme ai tanti amministratori che, da Teramo a Reggio Calabria, fanno riferimento al sottoscritto e ai quali mi lega, a prescindere dai partiti di riferimento, il valore dell’amicizia: la sola stella polare che guida il mio agire politico.

“Mister 83mila preferenze”, come tutti la chiamano, è consapevole che questa campagna elettorale per le prossime europee sarà più impegnativa delle altre? Cosa teme e cosa l’incoraggia?
Sinceramente non sono un amante delle statistiche e dei record. Fare campagna elettorale su un territorio che va da Teramo e Reggio Calabria è complicato ma allo stesso tempo rappresenta una sfida ogni volta avvincente, ogni volta entusiasmante. Mi piacerebbe che le prossime europee non fossero il solito referendum sul Governo in carica, ma l’occasione per parlare e discutere finalmente dell’Europa che vogliamo, di quello che funziona e di ciò che invece andrebbe riformato. Un approccio del genere sono sicuro che potrebbe contribuire a rendere più partecipi i cittadini e, quindi, ad accrescere il loro interesse nel recarsi alle urne.

Da uomo del Sud, che ha sempre difeso orgogliosamente la sua terra, sa che una delle fondamentali critiche che le muoveranno sarà quella di essere passato coi “nordisti” che dell’Autonomia differenziata una battaglia poco amata nel Meridione. Cosa risponde?
Autonomia differenziata vuol dire abbandonare la via di fuga del vittimismo, luogo comune per evitare di assumersi responsabilità. Va invece vista come un’opportunità per consentire soprattutto a noi cittadini del mezzogiorno dì fare uno scatto in avanti in termini di orgoglio. Non dobbiamo avere paura, è un’occasione per fare meglio e per scegliere liberamente il nostro futuro sulla base delle capacità che avremo.

“Si parte”, è stato l’input, essenziale come suo stile, della sua campagna elettorale. Da dove e come si comincia?
Si parte per tornare tra la gente, ad ascoltare i bisogni dei cittadini, il contatto personale con gli elettori è sempre stata la mia costante, in ogni campagna elettorale. Mi piace stare tra la gente e la scelta della Lega è stata l’inizio di un nuovo cammino necessario a coinvolgere decine e decine di amministratori, miei amici, che nella Lega potranno trovare tutto lo spazio che meritano. Non sono mai stato un battitore libero. Ci è stato offerto un contenitore, possiamo riempirlo con i rappresentanti politici ad ogni livello: comunale, provinciale, regionale e parlamentare, da Teramo a Reggio Calabria.

Infine, una domanda spinta sull’equilibrio politico regionale del Molise. Questa sua candidatura con la Lega cambierà qualcosa nei rapporti con gli alleati di centrodestra al governo della regione che lei ha contribuito decisivamente ad eleggere?
Non cambierà assolutamente nulla, la Lega è un partito di Centrodestra, ha vinto le ultime elezioni regionali, è presente in giunta con l’assessore Marone. I problemi ci sono ed il lavoro da fare è tanto, questo è certo. Ma dobbiamo tener presente che senza l’approvazione del bilancio regionale per la macchina amministrativa è stato pressoché impossibile lavorare. Di fatto, la Giunta Regionale è al lavoro da poche settimane. Il Presidente Roberti è una persona capace e un amministratore attento per cui, ripeto, lasciamoli lavorare in serenità.

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