L’ex Hotel Roxy di Campobasso tra vendita privata e bene pubblico

Se vi trovate a chiedervi: “Cosa accadrà all’ex Hotel Roxy di Campobasso, e perché dovrebbe interessarmi?” siete nel posto giusto. Consapevoli che questo non è solo un discorso immobiliare, ma un problema che riguarda l’intera città e la sua evoluzione, andiamo a sviscerare insieme la questione.

IL CASO DELL’EX HOTEL ROXY
L’Hotel Roxy, storico edificio di Piazza Falcone e Borsellino, è stato recentemente messo all’asta dalla Regione Molise, con un prezzo base di 6 milioni di euro. Questa decisione non è passata inosservata, suscitando diverse reazioni tra i cittadini e la classe politica locale.

LA VOCE DELLA POLITICA
Diverse associazioni, tra cui Costruire Democrazia, Unica Terra Molise e Confederazione Civica, hanno espresso la loro contrarietà a questa mossa. Secondo loro, la decisione della Regione di vendere l’hotel senza coinvolgere il Comune né i cittadini, rappresenta un fallimento del dialogo democratico. “E’ mai possibile – esordisce Massimo Romano – che la Regione pensi di decidere le sorti del centro urbano di Campobasso senza coinvolgere né il Comune né tantomeno i cittadini?”

UN’OPPORTUNITÀ PER GLI UNIVERSITARI?
C’è chi vede nell’Ex Hotel Roxy un’opportunità per creare una struttura dedicata agli universitari. Questa idea, pur essendo auspicabile, non dovrebbe essere imposta dall’alto, ma dovrebbe nascere da una programmazione che coinvolga anche il Comune, l’ente preposto alla programmazione urbanistica.

LA VENDITA PRIVATA: UNA SVOLTA O UNA MINACCIA?
La vendita privata dell’Ex Hotel Roxy, oltre a privare la città di un importante bene pubblico, potrebbe aprire la strada a trasformazioni imprevedibili. In assenza di vincoli chiari, il privato avrebbe ampia libertà di manovra, con possibili ripercussioni sull’assetto urbanistico della città.

UN FUTURO DA DECIDERE
Il futuro dell’Ex Hotel Roxy è ancora tutto da scrivere. Un bene pubblico destinato a diventare privato, una città che ha bisogno di un piano urbanistico, un’opportunità per gli universitari o un rischio per il tessuto urbano di Campobasso. Quel che è certo, è che il dibattito è aperto e la città è in attesa di risposte.

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