Arde il fuoco di Agnone: presentata la candidatura a Capitale della Cultura

Il “Molise fuori dal Molise” con Agnone Capitale italiana della Cultura 2026. Il borgo ha presentato oggi la sua candidatura davanti alla giuria del ministero della Cultura che fino a domani ascolterà i progetti delle dieci finaliste, tra le quali verrà scelta la città vincitrice che riceverà 1 milione di euro dal Mic come contributo alla realizzazione del progetto. ‘Agnone 2026 Fuoco dentro margine al centro’ è il nome del dossier presentato dal sindaco, Daniele Saia, insieme al presidente della Regione Molise, Francesco Roberti, la scrittrice Chiara Gamberale e l’antropologa Letizia Bindi dell’Università del Molise. Il fuoco è il filo conduttore del dossier, un fuoco che ad Agnone brucia ogni anno nella notte prima di Natale con una processione che attraversa tutto il paese grazie alle ‘Ndocce, le oltre mille torce portate dagli agnonesi che indossano il cappello dei pastori. “Partiamo da qui- ha detto Bindi- perché il cuore del progetto è la valorizzazione delle aree interne e rurali, dei piccoli comuni che sono la spina dorsale dell’Italia e, infine, di queste comunità unite da valori condivisi e anche da un patrimonio immateriale fatto di innovazione e creatività”. L’elemento del fuoco è così il filo conduttore della narrazione di Agnone Capitale della cultura 2026, declinato in tutte le sue forme. Cinque, per l’esattezza, i punti che segnano il dossier: Fuoco profondo che ripercorre la storia del territorio dai Sanniti a oggi, Fuoco plasmatore che rimanda alla tradizione metallurgica e dei gioielli di Agnone, dove risiede la mitica impresa Marinelli che realizza le campane anche per il Vaticano. Poi c’è Fuoco rituale dedicata alla processione delle ‘Ndocce che per l’occasione uscirà dal Molise e arriverà a Roma, Bruxelles e Monreal. Fuoco rurale rappresenta invece la sostenibilità e avrà il suo culmine nella giornata della transumanza, e infine Fuoco futuro dedicato all’innovazione e ai ragazzi e le ragazze delle scuole del Molise. All’interno di questi cinque assi si svilupperanno i singoli progetti, tra cui un Festival cinematografico della montagna e Latte crudo, un festival di artisti internazionali che mette al centro la sostenibilità. “Non solo Agnone, ma oggi qui c’è l’intero Molise– ha detto Roberti alla giuria- non è retorica: siamo qui a sostenere le nostre origini, la storia e la cultura”. Tra le risorse per la realizzazione del dossier, Agnone può contare su 2 milioni di euro già deliberati e 300mila euro che arrivano dal bilancio dell’ente. “Oggi Agnone- ha detto il sindaco- ha avuto un appuntamento con la storia che deve essere punto di forza per chi è rimasto e per le nuove speranze che sono i giovani. Oggi la nostra marginalità è il punto di forza da cui far ripartire l’intera Italia”. (Dip/Dire)

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